Oggi parliamo di motivazione, un tema che emerge ogni giorno se scorriamo i social.
Si parla di motivazione intrinseca come la più importante, di motivazione estrinseca come una forte calamità ma che poi esaurisce presto le sue proprietà.
Si parla in generale di motivazione come strumento per crescere, avere successo ed essere sempre performanti.
Affrontiamo questo tema in due puntate, la presente e una seconda che pubblicherò fra pochi giorni, in modo che le abbiate vicine e sia più facile la comprensione; come dico nel trailer in questo nuovo podcast costruisco racconti e non mi focalizzo su un calendario fisso.
Su cosa vogliamo riflettere in queste puntate? Cosa vogliamo aggiungere e comprendere di tutte queste tipologie di motivazione e degli scopi della motivazione? Esistono veramente una motivazione intrinseca ed una estrinseca?
Come sempre ci interessa poco decidere se le cose sono bianche o nere; quello che preferiamo fare è provare a comprendere i messaggi che la vita ci manda, usarli e soprattutto imparare ad osservare in modo distaccato.
Ricordiamoci che distaccato non vuol dire disinteressato, senza attenzione, ma vuol dire con cuore e mente aperti alle possibilità.
Quando siamo “attaccati” ci identifichiamo totalmente con il messaggio, con la situazione; la
chimica del corpo va fuori controllo e le emozioni e reazioni prendono il sopravvento. Diventa tutto una questione personale e questo ci impedisce di essere leader perché abbiamo delegato la responsabilità del nostro mondo, in questo caso interiore, alle reazioni e alla sopravvivenza.
Il tema della motivazione emerge spesso nelle sessioni di coaching, sia come obbiettivo preciso “voglio trovare la motivazione per…” sia come strumento funzionale al raggiungimento di altri traguardi, personali o professionali.
Nelle prossime puntate scopriremo (o ripeteremo per chi già lo sa) che anche la motivazione, come tutto, ha una base fisiologica o meglio neuro-fisiologica.
Scopriremo, anzi ripeteremo, che questa base ha delle fondamenta ancora più profonde e che grazie alla comprensione di “chi siamo” (essere spirituali, l’UNO diviso in molti) e di quello che possiamo fare (Purpose) abbiamo la possibilità di modulare e far crescere la motivazione.
Come per la felicità, che per me è un dovere e non un diritto, anche la possibilità di far crescere la motivazione è uno dei pochi doveri che abbiamo in questa esistenza terrena.
Disciplina e motivazione ci servono per compiere il nostro dovere che è: “ vivere consapevolmente, ovvero evolvere, ovvero essere leader e quindi realizzare quello che pulsa dentro di noi, realizzare la vita come esistenza eterna e non come esperienza momentanea”.
Come sempre vi invito a leggere il mio manifesto sul sito alessandrobroccolo.com per comprendere meglio questa frase.
Perché ci sono persone estremamente motivate? Perché a volte siamo motivati ed a volte no? Quanto forte è la vostra motivazione? E’ la stessa in tutto?
Chi più, chi meno, ipotizzo che molti di noi si trovino a fare queste riflessioni. Ipotizzo che molti di voi saranno motivati, che altri lo saranno solo in alcuni ambiti e che altri si sentano un po ‘, per così dire, fiacchi o pigri.
Se da una parte abbiamo il diritto e dovere di trovare cosa ci motivi, ad esempio un lavoro migliore, una stabilità economica, la salute, dall’altra abbiamo il diritto e dovere di motivarci come stato intrinseco.
Ed ecco la prima doccia fredda: spesso cerchiamo la motivazione intrinseca, ma essa è esattamente quello che siamo dentro.
Quello che di solito accade è che “crediamo” (giustamente) che la vera motivazione sia quella intrinseca, ma poi la sentiamo viva dentro di noi solo nelle attività che ci piacciono, che ci fanno esprimere, quelle che sentiamo allineate con chi siamo, con i nostri valori.
Allora ci può sorgere un dubbio: ma se la motivazione c’è solo se trovo quello che “fa per me” (lavoro o vita privata che sia) come fa ad essere intrinseca visto che nasce da qualcosa che ho trovato?
Se trovo qualcosa vuol dire che la sto cercando e se la sto cercando vuol dire che ora non c’è dentro di me, quindi come fa ad essere intrinseca?
Ma questo vuol forse dire che non ho il diritto-dovere di cercare e aspirare al meglio?
No, forse vuol dire che è proprio nel processo di ricerca che sta il segreto. Fate vostro questo punto perché è proprio qui che si racchiude tutto e la prossima volta vedremo come.
Vi chiedo la cortesia di personalizzare, ascoltare e scoprire volta per volta, come e se quello che dico si presenta nella vostra vita, questo non è un vestito che va bene per ogni stagione, ma vi invito anche e non gettarlo, perché magari vi tornerà utile in futuro. Ogni situazione andrebbe compresa al di là delle nostre credenze, che spesso sono, appunto, limitanti.
Quindi la contraddizione è che, pur avendo noi tutti diritto a vivere secondo i nostri valori, attitudini e potenzialità, questi sono una motivazione intrinseca non solo per quello che ci fa piacere, ma come strumento per dare il meglio di noi e trasformare ogni situazione.
Ovviamente con tutti i limiti del caso e sapendo che non agiamo da soli in questo mondo, quindi ci sta che ci siano delle cose che proprio non ci vanno giù.
Questo ci porta ad un punto che vediamo la prossima volta e con il quale ha senso chiudere questo episodio.
La motivazione intrinseca è qualcosa che dobbiamo costruire nel percorso e più ci impegniamo a farlo e più ne avremmo, di motivazione, in futuro.
La prossima volta accenneremo a come questo si possa spiegare facilmente con come funzioniamo a livello del nostro sistema nervoso, fisiologico, neuronale…
Grazie.