Diventando consapevoli possiamo seguire i cicli della natura, dell’universo e della vita.
Diventando consapevoli possiamo liberarci di alcuni cicli.
Diventando consapevoli possiamo espandere l’energia di altri cicli.
Le nostre giornate di fuoco e il fatto che non osserviamo più nulla, ci fanno credere che i cicli non esistano. La prima cosa a cui pensiamo se ci parlano di pianeti è l’oroscopo e di conseguenza la nostra mente scarta la possibilità che esistano dei cicli planetari e che questi possano avere influenza su di noi.
Direi di partire facendo a noi stessi due domande.
Perché non osserviamo più? Cos’è un ciclo?
La risposta alla prima domanda è una delle riflessioni più importanti che possiamo fare sulla nostra vita, qualunque sia il nostro ruolo, che siamo padri, madri, single, nonni, imprenditori o impiegati.
Spesso la nostra vita è stata costruita sul fuori di noi, su delle aspettative e su un “si deve fare così”. Questo modo di pensare ed agire, è diventato parte integrante di quello che pensiamo essere “chi siamo” e di conseguenza ci sembra un naturale dover trasferire tutto questo ad amici, collaboratori, nipoti e figli.
Accumulare è il “must”; questa volta non stiamo parlando di consumismo, ma di accumulare conoscenze superficiali solo utili al fare o all’aspettativa. La superficialità non è data dalla frivolezza delle cose che accumuliamo, ma dal non sapere chi siamo rispetto ad esse.
Sapere chi siamo è una consapevolezza interiore, quindi stare fuori noi stessi e non sapere chi siamo può essere considerata una superficialità giusto?
Da quando siamo piccoli viene installato in noi il gene delle performance, della competizione, dell’ambizione. Lo studio prende troppo presto il sopravvento rispetto al gioco, la sfida prende lo spazio della creatività, la furbizia intellettuale prende lo spazio dell’amore, dell’inclusione e della condivisione.
Da qui nascono anche le due grandi incomprensioni sulla condivisione, sull’inclusione.
L’inclusione non è naturale se presuppone ci sia prima una divisione. La percezione e la consapevolezza di unità sono la base dell’amore e dovrebbero far parte della nostra vita fin dai primi respiri.
Nell’accumulare siamo per forza di cose costretti a correre, magari è solo una corsa interiore, ma in questa velocità ci perdiamo tutto quello che ci sta attorno.
Per se abbiamo fame ci serve una app, per sapere se abbiamo corso abbastanza ci serve un orologio, per sapere se siamo felici ci serve qualcosa che ci renda felici. Tutti strumenti utilissimi, ma se invece che essere confort diventa sostituti della nostra consapevolezza cadiamo nella trappola.
Se non siamo in grado di osservare e ascoltare in modo spontaneo più nulla, ecco che i cicli scorrono tutti sotto i nostri occhi.
Per essere terra terra; quante volte rifacciamo gli stessi errori, ripetiamo le stesse abitudini, riprendiamo gli stessi vizi, ci troviamo nelle stesse situazioni di alti e bassi, tra felicità e stress?
Ecco questi sono cicli e direi che sono all’ordine del giorno e quindi forse vale la pena cominciare a comprenderli e uscirne cosa dite?
Questo ci porta quindi alla seconda domanda: cos’è un ciclo?
E’ proprio questo, un qualcosa che si ripete. Molte volte ci riferiamo ad un periodo della nostra vita dicendo: “questa fase è chiusa… in un’altra vita facevo questo”. A volte è veramente così, altre volte stiamo rifacendo lo stesso ciclo ma in un contesto diverso per poi trovarci di nuovo al punto di partenza.
I cicli sono tutto nel vero senso della parola:
- siamo a questo mondo perché le donne hanno un ciclo;
- il sistema solare a un suo ciclo;
- la luna ha un suo ciclo;
- le stagioni sono un ciclo;
- il giorno e la notte sono un ciclo;
- il Karma è un ciclo.
Tutto questo e tanto altro, determina il corso della nostra vita a meno che non la prendiamo in mano. Da un punto di vista spirituale, energetico, fisico, mentale, karmico, evolutivo ci sarebbe ancora tantissimo da dire, ma non è lo scopo di questo articolo.
Qui vogliamo essere semplici.
Quali sono i cicli che dovremmo osservare?
- abitudini e vizi;
- quello che è successo nella nostra vita, per notare se ci sono dei pattern ricorrenti;
- modi di pensare, che magari svaniscono per un pò ma nei quali poi ricadiamo;
- il rapporto con il nostro lavoro. Vogliamo cambiare lavoro perchè non è la nostra purpose, ma in un lavoro totalmente diverso, dopo l’entusiasmo iniziale siamo punto a capo;
- il rapporto con il denaro;
- importantissimo, le nostre relazioni. Vale per tutte le relazioni: amicizie, amore, coppia, famiglia. Stiamo andando da qualche parte o, nonostante cambiamenti di vario tipo, siamo sempre al punto di partenza? L’esempio classico è quello di quando da figli diciamo di voler fare il contrario dei nostri genitori per poi agire nello stesso modo con noi stessi e poi con gli altri.
Trovare i cicli della nostra vita o, meglio ancora, riconoscere i modelli, è una delle osservazioni più difficili che possiamo fare, ma ne vale la pena. Stress e malattie nascono anche da questo.
Una riflessione ulteriore? Nel fare questo esercizio dimenticate il concetto di coerenza e diventate invece consapevoli. La coerenza è la prima delle aspettative fuori di noi.