Alessandro Broccolo – Coach professionista

La leadership dell’intuizione parte II

1 Giugno 2022

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Intro: nella scorsa puntata abbiamo visto il legame tra la consapevolezza di chi siamo e la nostra Purpose, vedendo il tutto come una possibilità di esprimerci nella vita. In questo, l’intuizione deve fare da filo conduttore, perché è grazie all’intuizione che siamo connessi con il nostro dentro, la nostra forza interiore. Ora vediamo come sviluppare il tutto, anzi vediamo uno dei tanti modi, ovviamente un modo dove agiamo restando dentro noi stessi.

Se vuoi ascoltare clicca qui

Lo abbiamo detto nell’introduzione: l’intuizione è importante perchè è una sorta di speciale ragionamento, un ragionamento che esce, che emerge, dal contatto con la nostra interiorità.

Adesso vediamo perchè lo chiamo ragionamento, visto che ammetto sembra essere un controsenso.

Nella scorsa puntata ci siamo soffermati sulla relazione come momento di trasformazione.

La trasformazione è un qualcosa che ha molto a che fare con il business e quindi credo sia importante capirla bene.

Cosa abbiamo detto: se sappiamo chi siamo (consapevolezza) e se troviamo come esprimerla (Purpose), le nostre azioni cambiano la nostra relazione con tutto e tutti. Questo genera amore, anche nel business. Il chi siamo, che non cambia mai dentro di noi, ha bisogno della relazione. Abbiamo anche detto che nell’esprimerci, nell’attivare la relazione, impariamo, acquisiamo e semplicemente usiamo con naturalezza dei talenti; se il tutto segue questo processo, il talento non serve per Essere, ma per manifestare questo essere agendo e facendo.

Questo sarebbe, almeno per come lo sento io, il mondo ideale. Ovviamente più facile a dirsi che a farsi, chi più chi meno, ci troviamo tutti a vivere momenti così belli, alternati ad altri, dove la calamita della vita fuori di noi, dell’aspettativa, dei doveri sociali imposti, ci attrae.

Questa attrazione, abbiamo capito essere per noi una possibilità per accettare, crescere, per farci capire che la calamita non è quello che siamo e per darci la possibilità di trasformare il tutto con, appunto, intuizione.

Siccome, ripeto, è più facile a dirsi che a farsi, quello che vi propongo io è un allenamento che sviluppa amore, compassione, benessere interiore, equilibrio. Ovviamente ci possono essere altre tecniche, ma credo che il valore aggiunto che vi posso dare, sia proprio quello di portare in voi anche questa tecnica. Questi stati interiori sviluppano libertà e quindi leadership.

Come potremmo definire l’intuizione? Potremmo definirla un sapere che prescinde dal ragionamento cosciente o mentale.

E’ quindi un sapere inferiore e poco utile perché non basato su dati o qualcosa di scientifico?

E’ proprio il contrario; grazie all’intuizione e allo stato consapevole + Purpose, usiamo questa intuizione per elaborare un pensiero grazie al ragionamento, all’intelletto e alla verifica della sua validità. Questo genera la relazione e quindi la trasformazione, la nostra crescita.

Pensiamo a come questa bellissima opportunità sia spesso diversa dalla nostra quotidianità, soprattutto non pensate all’intuizione come ad una scoperta epocale, ogni singolo momento della nostra vita, intendo proprio ogni secondo, è una possibilità per intuire, per sapere come stato innato, ed è così perchè in ogni secondo potremmo potenzialmente Essere leader di noi stessi.

Normalmente un ragionamento e un pensiero nascono:
da un’aspettativa futura
da un problema da risolvere
dal passato inteso come esperienze apprese o errori
dal subconscio
da un desiderio di ambizione, di conferma
dal combattere un pensiero limitante
da paure
dall’ego

Insomma dall’insieme di fisiologia e chimica del nostro corpo e da tutto quello che ci frulla in testa e del quale spesso non sappiamo nulla.
Gli esempi più eclatanti sono quelli che riguardano la meditazione, ad esempio sul corpo e sui pensieri. Se osserviamo la nostra mente vediamo il vuoto, eppure sappiamo chiaramente che pensiamo a tutto e di più e non riusciamo a meditare.

Questo vale per come ragioniamo nel mandare una mail, per la scelta tra un cibo sano e non, per la risoluzione di una negoziazione o per il benessere di una relazione umana.
Questa è intelligenza emotiva. Siccome essere intelligenti emotivamente è difficile, gran parte dei nostri ragionamenti viene bloccato in questo circuito.

Quindi si ragioniamo, ma non sulla base di chi siamo, ma sulla base di chi crediamo di essere.

Risultato? Dividiamo invece di unire.

Sono certo che vi troviate in questo: paradossalmente, se dobbiamo elaborare un ragionamento per un grande progetto lavorativo, siamo molto più consapevoli rispetto ai ragionamenti del minuto per minuto, ma poi è in questi momenti, nel minuto per minuto, che dovremmo tornare sempre in contatto con la nostra intuizione originaria.

L’intuizione è semplicemente ascolto interiore.

Il mondo perfetto sarebbe quello dove siamo connessi con noi stessi, dove intuiamo e dove solo sulla base di questo elaboriamo un pensiero. Un pensiero, essendo energia, ci permette di agire e quindi, guarda caso, di fare tutto quello che abbiamo detto nella scorsa puntata, ovvero esprimere nella nostre azioni la nostra purpose, trasformando così la nostra relazione con l’esterno.

L’esterno è sempre lo specchio dell’interno, di quello che siamo dentro.

Andate a leggere cosa diceva Einstein e scoprirete come tutte le sue scoperte venissero da intuizioni. Einstein è per me l’incarnazione del concetto di spiritualità e quotidianità, da lui possiamo imparare tanto di spiritualità quanto leggendo un libro di filosofia.

Detto questo il mondo perfetto non è e forse un motivo ci sarà, ma qua non ci poniamo questo problema.

Vogliamo invece capire, sapendo che richiede impegno e volontà, come sviluppare l’intuizione.

Due modi:
quello più pratico e di brevissimo periodo è ridurre gli stimoli;
quello di complesso, di medio periodo, ma fondamentale, è quello di avere delle pratiche per collegarci al centro della nostra intuizione. Questo centro sta nel cuore.

Vediamo il primo punto che in sé è molto immediato: le intuizione vengono a tutti, Einstein compreso, quando stiamo facendo qualcosa di diverso rispetto a ragionare su quello che cerchiamo di intuire, di capire. Se abbiamo un problema e non troviamo la soluzione, ci viene l’intuizione quando camminiamo nella natura o quando, meno romanticamente, siamo sul water.

Fate attenzione: questa è la conferma che i ragionamenti non intuitivi e consapevoli, l’elenco di prima, aspettative, paura, problemi da risolvere, ego ecc ecc, quell’elenco che sono certo ha dato fastidio ad alcuni di voi, visto che da fastidio anche a me, sono proprio quello che facciamo nella nostra quotidianità dove non riusciamo a lasciar andare.

L’ho scritto in qualche post: se arriviamo al venerdì con la testa esaurita dagli stimoli, da questi ragionamenti e nel week end cerchiamo altri stimoli per evadere, il tutto non si azzera perché sempre di stimoli si tratta.

Ora il modo due; come possiamo collegarci al nostro cuore? Meditazione, visualizzazione, emozioni positive e alcune tecniche legate a talenti e punti di forza.

Ne vedremo diversi in profondità, oggi ci concentriamo su meditazione e visualizzazione e sulle emozioni positive.

Prima di farlo vi voglio raccontare di questo esperimento fatto dall’ Heartmath Institute

Questo ente si occupa di studiare a livello del singolo e globale il potere del cuore.

I loro studi incrociano neuroscienza, neuroradiologia, psicologia, biochimica e via dicendo. Tra le principali scoperte c’è quella che il cuore trasmette al cervello dei suoi messaggi indipendenti e lo fa attraverso il sistema nervoso, il battito, la secrezione di ormoni e soprattutto l’emissione di un campo elettromagnetico.

Estensione e tipologia di questo campo fanno sì che vi siano legami fisici ed empatici tra le persone e che di conseguenza ci siano anche risultati sulla quotidianità.

Avete presente quando si entra in una stanza e si sente una brutta aria in termini di sensazione? Per poi scoprire che i partecipanti alla riunione erano tesi e c’erano dei problemi sul tavolo?

Alcuni studi dimostrano come le onde cerebrali della madre si connettono con il campo elettromagnetico del cuore del figlio o come una coppia felice sincronizza la propria Heart Rate Variability mentre dorme sullo stesso letto.

La chiave è proprio questa Heart Rate Variability, che non è il battito al minuto, ma la variabilità che c’è tra le singole contrazioni a riposo, più è alta più il corpo è sano, ma secondo Heartmath anche la nostra interiorità.

Coltivare una coerenza del cuore, emozioni positive migliora questa variabilità.

Tutto questo è essenzialmente quello di cui parliamo: per stare bene ed essere leader dobbiamo sapere chi siamo, sentire la purpose ed esprimerla in azioni. Portare l’attenzione sul cuore ci permette di fare tutto questo.

Qual è il legame con l’intuizione? Direi che è immediato se abbiamo detto che essa si sviluppa in consapevolezza e Purpose.

Ma a loro non bastava e hanno fatto questo test che vi riassumo: hanno preso due gruppi di persone, un primo gruppo ha fatto un momento di centratura sul cuore e un secondo no. Tutte queste persone sono state connesse a dei sensori neuro-fisiologici e sono state esposte, con una speciale tecnica, ad immagini calmanti e immagini che accendono emozioni forti. I dati hanno fatto emergere come le macchine percepivano una risposta del cuore prima che del cervello, in sostanza era il cuore che mandava i messaggi alla nostra testolina ragionamente. Ma c’è di più: il cuore si alterava con le immagini forti prima che queste venissero mostrate.

La loro conclusione è stata che il cuore ha dato prova di essere il luogo dell’intuizione.

Al di là dell’esperimento, quello che per noi conta è la conferma che dentro di noi nascono le intuizioni, che dentro di noi nasce quel campo magnetico in grado di renderci veramente magnetici e guarda caso una persona magnetica è un leader, soprattutto se è un magnetismo che dona e non che prosciuga.

Quindi quali sono i metodi che possiamo usare noi per connetterci al cuore:
chiudere gli occhi e provare ad esprimere in noi, senza giudizio e senza scopo, emozioni positive;
durante il giorno portate spesso la vostra attenzione sul cuore, ascoltatelo e sentite se vi da segnali legati a chi siete;
percepiamo fisicamente perché in funzione di come batte possiamo capire che campo magnetico emaniamo.

Pensate al potere di queste azioni se venissero fatte da tutti nella vostra azienda, solo per questo si respirerebbe un’aria diversa.

Infine ci sono tanti esercizi di visualizzazione, centratura e meditazione che ci aiutano a sviluppare questa forza. La stessa meditazione classica buddhista ha una tecnica che si chiama “Metta” e che ha questa bellissima funzione su di noi e su tutto il creato.

Possiamo cominciare da subito perchè se andate nel podcast dedicato alla meditazione ne troverete una, la numero 2, ma ce ne saranno presto delle altre, nonchè tanti esercizi anche nel podcast Medita mentre lavori.

Grazie ????#UNO

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